Miti greci – Fiori e Piante
Pullulano i fiori, ondeggiano i canneti flebili al vento, alti ed immoti stanno al sole pioppi e cipressi.
Ogni fiore ha il suo volto ed il suo nome ed ogni pianta ha la sua storia: delicate, malinconiche, patetiche, tragiche leggende.
C’è il girasole, che tutto il giorno volge ansiosamente il suo volto giallino, eternamente innamorato, verso il sole; e il girasole impazzito di luce non è altro che Clizia, la misera fanciulla, che amò non più amata Elios, il dio che guida lo sfavillante cocchio solare. La principessa pianse a lungo per nove giorni, immobile sulle verdi zolle: al nono giorno le sue membra aderirono alla terra; il corpo si irrigidì e divenne un fusto alto e dritto; il volto si trasformò a poco a poco in un girasole.
E c’è il loto, che in sé racchiude la sventurata Drìope e la ninfa Loti. Drìope errava un giorno con il figlioletto in braccio lungo le sponde di un lago. Vide una pianta di loto: le si accostò e con mano delicata colse un fiore. Ed ecco che gocce di sangue irrigarono la pianta, ed un gemito s’udì: era Loti, la ninfa, che, rinchiusa in quell’albero, gemeva per lo strazio. Drìope atterrita cercò di fuggire; ma già il piede le si abbarbica nel suolo, già la corteccia le si stringe ai fianchi e il capo le si fa frondoso. Invano il bimbo piange e tende le manine: la madre è una rigida pianta di loto.
In un canneto si mutò Siringa, la dolce ninfa dall’armonioso canto; e in alti pioppi si irrigidirono le Elìadi, le sorelle di Fetonte, poiché videro il fratello diletto fulminato da Zeus: nel tremolio delle foglie c’è ancora il doloroso tremito del loro cuore affranto. Dafne verdeggia nell’alloro; Fillide piange il suo Demofroonte e a sé lo chiama: invano! E per il dolore ella si muta in mandorlo dai bei fiori bianchi.
Da L. Aimonetto, il filo di Arianna
Che bell’articolo
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grazie del commento che mi gratifica molto. buona giornata
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Buona giornata a te
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