Neapolis – Cenni di storia antica – 12
La Campania “pusilla Roma” – 2

Il grande volume commerciale favorì le attività economiche e le transazioni finanziarie. Pertanto le classi dominanti romane, senatori e cavalieri, ebbero interesse a frequentare assiduamente le coste campane per curare i propri affari, saldamente legati alla terra, ma non alieni dall’esercizio del commercio, spesso esercitato attraverso ricchi e influenti liberti e procuratori. Già Cicerone, nel I° secolo a.C., poteva scrivere che la sua villa presso il Lucrino era una “piccola Roma” tanto era l’andirivieni di amici e clienti.
La presenza, poi, della corte imperiale per lunghi periodi, fino ad Adriano – che fu sepolto provvisoriamente a Pozzuoli prima di essere traslato a Roma nel mausoleo di Castel Sant’Angelo – e, in alcuni periodi, anche nel corso del III° secolo d.C., costituì un altro elemento catalizzante per l’aristocrazia romana e la vitalità della regione.
Con la crescente importanza economica delle province mediterranee e delle loro classi dirigenti, il primato economico dell’Italia e della Campania cominciò a vacillare, anche se la crisi definitiva giunse solo con il V° secolo d.C., quando, ormai da tempo, le effettive sedi imperiali erano decentrate rispetto a Roma. Continua domani.
L’ha ripubblicato su Antonella Lallo.
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