Il coro di Ermengarda – 2
quando ancor cara, improvida
d’un avvenir mal fido,
ebbra spirò le vivide
aure del Franco lido,
e tra le nuore saliche
invidiata uscì:
quando da un poggio aereo,
il biondo crin gemmata,
vedea nel pian discorrere
la caccia affaccendata,
e sulle sciolte redini
chino il chiomato sir;
e dietro a lui la furia
de’ corridor fumanti;
e lo sbandarsi, e il rapido
redir dei veltri ansanti;
e dai tentati triboli
l’irto cinghiale uscir;
e la battura polvere
rigar di sangue, còlto
dar regio stral: la tenera
alle donzelle il vòlto
volgea repente, pallida
d’amabile terror.
Oh Mosa errante! oh tepidi
lavacri d’Aquisgrano!
ove, deposta l’orrida
maglia, il guerrier sovrano
scendea del campo a tergere
il nobile sudor!
Continua domani.
Alessandro Manzoni – da Adelchi