Cenno su Napoli è un’introduzione ad un’opera letteraria scritta dallo stesso Editore-Proprietario (come lui stesso si definisce) Francesco de Bourcard pubblicata nel 1853 quando Napoli era ancora la capitale del Regno delle due Sicilie.
Buona lettura.
Cenno su Napoli – 27
Mostrano grande golosità, ed osservano varie formalità nei piaceri della mensa: Si conosce ciò nel Natale, nella Pasqua, nel S. Martino, nel carnevale, ne’ quali tempi tutto è rito e profusione. Nelle case dei facoltosi si osserva molto gusto nelle mense ed una varietà di prodotti anche intempestivi della natura, che è una vera sontuosità per gli stranieri. La plebe però ed anche gli artigiani serbano poca decenza nella mensa e son poco delicati ne’ cibi.
La qualità più spiccata del napolitano è di esser portato al fracassìo: va di leggieri in collera e di leggieri si calma; a sangue caldo nelle risse è capace di qualunque eccesso, ma cessato quell’impeto di furore, dimentica tutto, non serba odio ed è incapace di vendicarsi con qualche tradimento.
Parla ad alta voce, è curioso, vuol decidere di tutto. E’ docile al governo: borbotta ma ubbidisce: i nostri lazzaroni, su i quali si sono scritte tante sciocchezze che i viaggiatori si ànno gli uni con gli altri copiate, furono formidabili sotto il governo debole e dispotico de’ Vicerè, ed oggi sono tranquilli e sommessi sotto un Re nato nel loro paese.
Continua domani.