Note e commento alla poesia del giorno
Note
- “In questo nostro paese tutti i pensieri, tutte le loro carità cristiane sono per i morti; e appena muore un cane, gli si sciolgono tutte le cinture (cioè, si dà via libera ad ogni sfogo premuroso)”.
- Ed ecco cosa spetta ai morti: “E bare e candele e incensieri e benedizioni solenni e recita di preghiere e campane a morto e messe e catafalchi e mance e indulgenze ed epitaffi e cimiteri!…”.
- “Per contro per i vivi, poverini, tasse, ghigliottine, documenti, limitazioni, prigioni e torture. E dire che, via, i vivi, buoni o cattivi che siano, restano sempre qualcosa di meglio che i morti: non per altro, almeno, per il fatto di esser vivi”. La Mano Regia consisteva in un privilegio procedurale contro i debitori morosi, i quali, se entro tre giorni non saldavano i debiti, venivano privati di ogni avere mediante pignoramento ed espropriazione.
Commento
E’ uno dei più amari sonetti del Belli, che compone i suoi versi sotto l’urgenza dell’indignazione più viva. La falsa pietà di chi si mostra pietoso verso coloro che, morti, non possono più nuocerci o opporsi alle nostre malefatte, appare al poeta in tutta la sua sostanziale empietà. La vera pietà, infatti, non consiste nei riti esteriori, nelle manifestazioni rumorose o nelle parate ufficiali, ma nell’onesta vita e nella capacità di giovare al prossimo. E invece, generalmente, ci si contenta delle esteriorità di cui proprio i morti sono l’oggetto, se non le vittime.