Grano o frumento tenero – Triticum spp.
Atlante delle coltivazioni erbacee – Cereali
Classe: Monocotyledones
Ordine: Glumiflorae
Famiglia: Graminaceae (Gramineae o Poaceae)
Tribù: Hordeae
Specie: Triticum spp.
Francese: blè; Inglese: wheat; Spagnolo: trigo; Tedesco: Weizen.
Concimazione.
Criteri generali
Una razionale concimazione al frumento deve basarsi sui seguenti criteri di base.
· Fabbisogni. Il fabbisogno fisiologico di elementi fertilizzanti per ogni 100 kg di granella prodotta e della paglia relativa è il seguente:
Azoto
3 kg di cui: 2,5 asportati con la granella – 0,5 residuali nella paglia
Fosforo P2O5
1,5 kg di cui: 1,1 asportati con la granella – 0,4 residuali nella paglia
Potassio K2O
2,5 kg di cui: 0,5 asportati con la granella – 2 residuali.
Epoca di utilizzazione
– Nella fase iniziale, dalla emergenza alla 3° foglia, la plantula si nutre delle riserve del seme.
– Durante tutta la fase di accestimento le piante sono piccole e l’accrescimento è lento, cosicché l’assorbimento dei nutrienti, nei circa 3 mesi di durata di questo periodo (indicativamente da dicembre a febbraio), è modesto, stimabile in 1/4 della quantità complessiva.
– Dall’inizio della levata (marzo) alla fioritura (maggio) la coltura assorbe i 3/4 circa della quantità complessiva.
– Durante la fase di granigione l’assorbimento è limitato per il fosforo, molto limitato per l’azoto.
Fornitura da parte del terreno.
Il fosforo e il potassio non sono dilavabili essendo adsorbiti dal terreno e vengono rilasciati nella soluzione circolante man mano che la coltura li assorbe:
basta perciò integrare la dotazione del terreno, se insufficiente, con concimazioni presemina.
Per l’azoto le cose sono assai più complicate, infatti la fornitura di azoto al frumento da parte del terreno è sempre insufficiente a soddisfare i fabbisogni colturali sia perché scarsa sia perché ritardata rispetto a questi bisogni. Infatti l’azoto nel terreno si trova sotto le seguenti tre forme:
– azoto nitrico: è la forma in cui l’azoto è assorbito dalla maggior parte delle piante; è mobile, dilavabile, difficile da misurare; deriva dalla ossidazione dell’azoto ammoniacale ad opera dei batteri nitrificanti;
– azoto ammoniacale: deriva dalla mineralizzazione della sostanza organica; è adsorbito dal terreno; non è dilavabile; per essere utilizzato deve essere ossidato ad azoto nitrico;
– azoto organico: la sostanza organica è la più grande riserva di azoto del terreno (1’humus ne contiene il 5%: rapporto C/N=10); l’azoto organico viene trasformato in azoto ammoniacale nel processo microbico di mineralizzazione.
Durante i mesi freddi i processi sia di nitrificazione sia di mineralizzazione sono praticamente sospesi a causa delle basse temperature (salvo rare e momentanee occasioni di tepore); riprenderanno a primavera inoltrata con il riscaldamento del terreno, ma troppo tardi rispetto al fabbisogno del frumento nella fase di levata.
Durante i mesi freddi nei quali il frumento svolge la lunga fase dell’accestimento, esso può contare solo sull’azoto nitrico residuale (la «forza vecchia») della stagione calda precedente, la cui quantità è: 1) variabile come quantità, secondo il contenuto di sostanza organica del terreno, il tasso di mineralizzazione e il residuo di concimazione non utilizzata dalla coltura precedente («forza vecchia»); 2) precaria in quanto la «forza vecchia» può essere dilavata, tutta o in parte, da piogge autunnali e/o invernali tanto abbondanti da provocare la lisciviazione dei nitrati.
In conclusione può dirsi che il terreno è un pessimo fornitore di azoto al frumento.
Considerato che questo elemento è il principale fattore della resa quanti-qualitativa del frumento e che la fornitura di azoto nitrico è scarsa, aleatoria e, comunque, tardiva, da ciò deriva che l’agricoltore deve inderogabilmente intervenire con apporti di concimi azotati in modo da integrare in ogni momento le disponibilità naturali di azoto, così adeguandole al fabbisogno colturale in ogni fase dello sviluppo.
Effetti della concimazione.
Potassio. Il potassio è un elemento indispensabile al metabolismo del frumento, come di qualsiasi altra specie, e se carente va apportato con la concimazione. In Italia i terreni in maggior parte hanno una dotazione di potassio buona o addirittura ottima tanto che la concimazione potassica fa prova di avere efficacia scarsa o nulla nell’incrementare le rese del frumento.
Fosforo. Il fosforo è un elemento indispensabile per un gran numero di reazioni e processi chimici fondamentali, tra i quali quello di sintesi del materiale genetico nei processi di divisione cellulare e di riproduzione. Quasi tutti i terreni del mondo sono molto poveri di questo elemento che quindi va apportato con concimazioni minerali, che inizialmente sono abbondanti, di «arricchimento», per poi ridursi alla dose di mantenimento una volta raggiunta la dotazione desiderata. In Italia, dove per molti decenni si sono impiegate dosi di concimazione fosfatica molto alte, si può considerare razionale limitarsi a restituire quanto asportato dalla coltura.
Gli eccessi di concimazione fosfatica e potassica non sono mai dannosi né alla coltura né all’ambiente essendo fissati dal terreno; tuttavia l’evitare sprechi va nel senso della economia e della ecocompatibilità.
Azoto. È il principale fattore limitante le rese: salvo i casi dove è l’acqua il fattore limite, l’azoto dà sempre risposte spettacolari con un’efficacia che può essere stimata, per le dosi ottimali, in 10-20 kg di granella in più per ogni kg di azoto applicato per ettaro.
Continua domani