La mondana (la puttana)
Non appena fu nel Commissariato,
si mise a strillare come una pazza.
Gli strilli si sentivano fino in cima.
“Cosa è stato, neh? Cos’è questo schiamazzo?
Avanti, fate entrare questa… Capinera” –
disse il Commissario ad un piantone.
E il militare con grazia e con maniere,
la spinge dentro con uno spintone.
“Ah! Sei tu?” – disse il funzionario –
“Se non mi sbaglio, tu sei recidiva?
Sei conosciuta qui a Montecalvario. (quartiere napoletano)
Dove ti hanno presa, neh, dove stavi?”
“All’angolo del vico Speranzella.
Stavo parlando con un marinaio,
quando vedo passare una carrozzella
Con dentro don Francesco il venditore di farina.
Don Francesco mi fa un segno: “Scappatene!
Corri che sta passando la volante.
Io dico al marinaio: Andatevene.
Questo brigadiere lo conosco… è un grande infame.”
“La legge è legge” – dice il commissario -:
“non ho che farti, ragazza mia.
Io ti consiglio: lascia questo mestiere,
e togliti per sempre da mezzo alla strada.”
“E che mi metto a fare, signore bello,
la sarta, la lavandaia, la panettiera?
Spesso me lo sento questo ritornello.
“E trovati un posto da cameriera!”
“Signore, dite sul serio o fate finta?
Volete giocare? E non è umano.
Vi mettereste dentro casa vostra
Chi… per disgrazia ha dovuto fare la puttana?!”