BOCCACCIO, NAPOLI E IL “DECAMERON” – 12

LE AVVENTURE PARTENOPEE DI ANDREUCCIO

NOBILTA’, CRUDELTA’ E ASTUZIE IN TERRA NAPOLETANA

La linea Sicilia-Napoli è confermata dalla novella quinta della giornata quarta, in cui Lisabetta dissotterra la testa dell’amante, ucciso dai fratelli e apparsole in sogno, e la pone in un vaso di basilico. I fratelli, effettuata la lugubre scoperta, le tolgono l’amata pianta, facendo morire la donna di dolore; poi temendo di essere scoperti, si trasferiscono a Napoli.

L’uxorcula che, nell’”Asino d’oro” di Apuleo, al ritorno improvviso del marito nasconde l’amante in una botte, nella novella seconda della giornata settima del “Decameron” diventa il personaggio di Peronella. Quest’ultima, trovandosi nella medesima circostanza, cvostringe il marito a entrare in una grande botte e a raschiarla, per potersi finire di godere l’amante, un certo Giannello Scrignario, forse figliuolo di un cavaliere e attivo, con le proprie prodezze amorose, nella regione di Portanova.

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