Salute e Benessere

Mais o Granoturco – Zea mays L.
Atlante delle coltivazioni erbacee – Cereali

Classe: Monocotyledones
Ordine: Glumiflorae
Famiglia: Graminaceae (Gramineae o Poaceae)
Sotto famiglia: Andropogonoideae
Tribù: Maydeae
Specie: Zea mays L.
Altri nomi comuni: frumentone, grano d’India, melica, formentazzo

Francese: mais; Inglese: maize, Indian corn; Spagnolo: maiz; Tedesco: mais.

Concimazione

Il mais essendo coltura che svolge il suo ciclo nel periodo primaverile-estivo si avvantaggia grandemente della concimazione organica, in quanto la mineraliz­zazione della sostanza organica procede di pari passo con le esigenze nutritive del mais (diversamente in ciò dal frumento). La letamazione è stata perciò la concimazione più classica del mais in passato.
Al giorno d’oggi sono la norma le aziende che coltivano con successo il mais senza disporre di letame o di altri concimi organici, solo facendo ricorso a razionali concimazioni minerali e a eventuali concimi organici non tradizionali come i liquami, i composti di RSU, ecc.

Prelevamenti

Base per la definizione della concimazione del mais, come di ogni altra coltura, è la conoscenza dei prelevamenti di nutrienti che una coltura fa in ordinarie, ma buone, condizioni di crescita.
Per produrre 100 kg di granella secca si stima che la coltura prelevi, tra la granella e le parti vegetative, le seguenti quantità di macroelementi:
azoto: 2,5 kg di cui 1/3 nei residui;
P205: 1,2 kg di cui 1/3 nei residui;
K20: 2,0 kg di cui 3/4 nei residui.

Per una produzione, buona ma realistica in coltura irrigata, di 12 tonnellate per ettaro di granella secca il mais deve quindi prelevare 300 kg/ha di azoto, 144 kg di anidride fosforica, 240 kg di potassio. Queste quantità non sono mai disponibili nel terreno, per cui le insufficienze devono essere colmate con la concimazione, se si vuole sfruttare appieno l’altissimo potenziale di produ­zione che il mais ha.
In terreni di buona fertilità, non letamati, le concimazioni che vanno previste sono dei seguenti ordini di grandezza:
– azoto: 250-300 kg /ha;
– P2O5: 80-120 kg /ha;
– K2O: 50-100 kg /ha.

Dopo prato di leguminose l’azoto può essere ridotto a 150-200 unità.
Nel caso di coltura non irrigata è inutile o addirittura dannoso forzare la concimazione minerale, per cui una formula di concimazione potrebbe essere la seguente: N: 60-80; P2O5: 40-60 kg/ ha.
Si può presumere che nei terreni necessariamente argillosi dove si può pensare di fare mais in coltura asciutta la concimazione potassica non sia necessaria.

Modalità della concimazione

La letamazione e la concimazione minerale con concimi fosfo-potassici vanno fatte in modo da interrarli bene, prima dell’aratura, o quanto meno prima dell’erpicatura.
La concimazione azotata, che in passato veniva fatta in parte alla semina e in gran parte in copertura, oggi più praticamente può essere fatta tutta al momento della semina con concimi azotati non direttamente dilavabili (urea principalmente).
La concimazione azotata in copertura sarebbe razionale farla con con­cimi a pronto effetto (nitrato ammonico o anche urea) al momento della levata: tuttavia è di esecuzione difficile in quanto va eseguita con accorgimenti parti­colari («sotto chioma») per evitare che i granuli di concime, cadendo entro l’imbuto formato dalle foglie del mais, vi determinino ustioni. Inoltre è di ese­cuzione precaria poiché la rapidissima crescita in altezza del mais durante la levata potrebbe rendere impossibile l’entrata delle macchine spandiconcime nei campi. Per non correre il rischio di lasciare la coltura senza azoto si prefe­risce anticipare tutta la concimazione alla semina.

Semina

In generale le semine primaverili è bene siano fatte prima possibile.
Nel caso del mais per avere nascite non troppo protratte e irregolari bisogna aspettare che la temperatura del terreno si sia stabilmente attestata su almeno 12 °C. Questo livello termico è raggiunto mediamente in aprile: questa è, pertanto, l’epoca usuale di semina nel caso di mais in prima coltura. In questo caso il mais impiega circa 15 giorni a nascere.
In altri casi il mais segue una coltura a raccolta precoce, assumendo il ruolo di coltura intercalare: dopo il taglio di un erbaio (semina a fine maggio); dopo orzo da insilamento, o pisello (la decade di giugno), oppure dopo frumento (ai primi di luglio). In questi casi la temperatura è alta e le nascite avvengono dopo 8-10 giorni o anche meno.

Densità Condizione importantissima ai fini di una buona produzione è che la fittezza sia giusta e regolare. Si tenga presente che il mais non corregge un basso inve­stimento di piante a m2, come altre piante, con l’accestimento, la ramificazione, ecc. e che quindi la fittezza ottimale va perseguita in partenza con il giusto numero di piante a m2.
Con un numero di piante a m2 inferiore all’ottimale la vegetazione non sviluppa un LAI sufficiente (almeno 5) a intercettare appieno la radiazione luminosa disponibile e quindi assimila meno di quello che potrebbe; inoltre il corrispondente basso numero di spighe a m2 (si ricordi che i mais attualmente coltivati sono monospiga) limita la capacità di «magazzino» (o «sink») delle piante.
Una fittezza eccessiva ha per effetto di ridurre la fertilità delle spighe fino alla totale sterilità, a causa dell’eccessivo ombreggiamento che subiscono le spighe situate, come sono, a circa metà altezza della pianta.

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