San Bogumilo di Gniezno

Nome: San Bogumilo di Gniezno
Titolo: Vescovo eremita
Nascita: XII secolo, Sconosciuto
Morte: 10 giugno 1182, Uniejów, Polonia
Ricorrenza: 10 giugno
Martirologio: edizione 2004
Tipologia: Commemorazione
Fino al xv secolo poco si seppe del vescovo Bogumilo, sebbene nel villaggio di Dobrowo (Polonia) fosse venerato da lungo tempo. L’arcivescovo Mattia (1641-1652) iniziò un’inchiesta per ottenere la conferma del culto da parte di Roma, ma la cosa richiese un processo molto lungo.
Egli e il suo gemello Bogufal discendevano da nobile famiglia polacca e ricevettero un’ottima educazione completando gli studi a Parigi; poi Bogufal entrò in un monastero cistercense mentre Bogumilo (il cui nome significa “amico di Dio” o “amante di Dio”, come il latino Amadeus e il greco Theophilus) costruì una chiesa nella nativa Dobrowo, dedicandola alla Santa Trinità.
Dopo l’ordinazione presbiterale divenne parroco nella parrocchia d’origine; lo zio Giovanni, arcivescovo dí Gniezno, lo nominò suo cancelliere con diritto di successione nella sede vescovile.
Quando nel 1167 Giovanni morì Bogumilo fu consacrato vescovo e amministrò la diocesi per quasi cinque anni: in questo periodo fondò il monastero cistercense a Koronowo, sostenendolo con rendite che venivano da alcune delle proprietà della sua famiglia. Benché fosse considerato un vescovo saggio e zelante, era però incapace di imporre una disciplina al suo clero o di porre rimedio agli abusi che egli disapprovava fortemente, così si risolse a chiedere il permesso di rinunciare alla dignità arcivescovile e una volta ottenutolo entrò nell’Ordine camaldolese.
Trascorse il resto della vita in un eremitaggio camaldolese presso Uniejów. Dopo la morte il suo corpo fu traslato nella chiesa, da lui fondata, di Dobrowo. Bogumilo é citato negli Annales des chapttres de Cracowie, un manoscritto datato al 1232.
Era morto nel 1182 e il suo culto fu confermato da papa Pio XI nel 1925.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Dobrowo in Polonia, anniversario della morte di san Bogumilo, vescovo di Gniezno, che, dopo aver lasciato la sua sede episcopale, condusse qui vita eremitica, consumandosi in una vita austera.