Note alla poesia
Mirabile descrizione paesistica in cui l’aria tersa (gemmea) e il sole così chiaro inducono a ricercare con lo sguardo gli albicocchi in fiore, come se fosse primavera, mentre in cuore si sente l’odorino amaro del biancospino (prunalbo): quell’amaro che si avverte nel cuore è già presagio di tristezza funerea pur in mezzo ad uno spettacolo che dava un’illusione di serena bellezza.
Ecco il vero aspetto della natura: secche le piante e vuoto il cielo, privo, cioè, di quei colori che il sole sfolgorante in estate sa dargli, mentre il terreno, sotto il piede che lo batte, sembra cavo come una tomba.
Unico rumore in sì squallido spettacolo è il cader fragile delle foglie al soffiar del vento: ma anche questo rumore è triste, come di morte: siamo, appunto nell’estate, fredda, dei morti.
Vedere a chi appartiene