Miti della vegetazione
Gli spiriti degli alberi
Per il selvaggio il mondo è tutto animato, e gli alberi e le piante non fanno eccezione alla regola. Egli crede che abbiano anime come la sua e li tratta di conseguenza. “Dicono – scrive l’antico vegetariano Porfirio, – che gli uomini primitivi conducessero una vita infelice, perché la loro superstizioni non si fermava agli animali, ma si estendeva anche alle piante. Ma perché l’uccisione di un bove o d’una pecora dovrebbe essere un peccato più grave che l’abbattimento di un pino e di una quercia, visto che anche negli alberi v’è radicata un’anima?” Similmente gli indiani Hidatsa del Nord America credono che ogni oggetto naturale abbia il suo spirito o, meglio, la sua ombra.
A queste ombre si deve una certa considerazione o rispetto, ma non a tutte ugualmente. Per esempio, l’ombra del pioppo americano, il più grande albero della valle dell’alto Missouri, si crede abbia un’intelligenza, che, se convenientemente avvicinata, può aiutare gli Indiani in varie imprese; le ombre delle pianticelle e dell’erba non hanno importanza.
Quando il Missouri, ingrossato dalle piogge di primavera, trascina via parte delle sue sponde e porta grandi alberi nella sua corrente impetuosa, si dice che lo spirito dell’albero pianga, mentre le radici stanno ancora attaccate alla terra e finché non cada con un tonfo nell’acqua.
Tempo fa, gl’Indiani consideravano una cattiva azione l’abbattere uno di questi giganti, e quando c’era bisogno di grandi travi, usavano soltanto gli alberi già caduti.
Fino a poco tempo fa i vecchi più creduli dicevano che molte disgrazie del loro popolo erano causate dalla moderna mancanza di rispetto per i diritti del pioppo vivente.
Gli irochesi credevano che ogni specie di alberi, piante, piantine ed erbe avessero il loro spirito ed era loro costume di rendere grazie a questi spiriti.
I Wanika dell’Africa orientale immaginano che ogni albero, specialmente ogni albero di cocco, abbia il suo spirito: “La distruzione di un albero di cocco è considerata equivalente al matricidio, perché quell’albero dà loro vita e nutrimento come la madre al figlio”.
I monaci siamesi, credendo che vi siano anime dappertutto e che distruggere qualsiasi cosa ha l’effetto di spodestare un’anima, non romperebbero mai il ramo di un albero “così come non romperebbero il braccio di una persona innocente”.
James G. Frazer – da Il ramo d’oro, Boringhieri
Gli antichi e, oggi alcune popolazioni che vivono ancora allo stato primitivo, credevano all’esistenza di un’anima in ogni cosa e per questo ogni cosa era oggetto di culto e venerazione.
Porfirio era un filosofo greco (233-304 d.C.).
Il Missouri è un fiume dell’America settentrionale (USA), nasce dalle Montagne Rocciose e si getta nel Mississippi presso la città di St. Louis.
I più creduli: che più facilmente sono portati a credere a certe superstizioni e tradizioni.
Matricidio: uccisione della madre.