L’angolo della Poesia

Marzo 1821 – 3

Sì, quel Dio che nell’onda vermiglia

chiuse il rio che inseguiva Israele,

quel che in pugno alla maschia Giaele

pose il maglio, ed il colpo guidò;

quel ch’è Padre di tutte le genti,

che non disse al Germano giammai:

va, raccogli ove arato non hai;

spiega l’ugne: l’Italia ti do.

Cara Italia! dovunque il dolente

grido uscì del tuo lungo servaggio;

dove ancor dell’umano lignaggio

ogni speme deserta non è;

dove già libertade è fiorita,

dove ancor nel segreto matura,

dove ha lacrime un’alta sventura,

non c’è cor che non batta per te.

Quante volte sull’Alpe spiasti

l’apparir d’un amico stendardo!

Quante volte intendesti lo sguardo

ne’ deserti del duplice mar!

Ecco alfin dal tuo seno sboccati,

stretti intorno a’ tuoi santi colori,

forti, armati de’ propri dolori,

i tuoi figli son sorti a pugnar.

Oggi, o forti, sui volti baleni

Il furor delle menti segrete:

per l’Italia si pugna, vincete!

Il suo fato sui brandi vi sta.

O risorta per voi la vedremo

al convito de’ popoli assisa,

o più serva, più vil, più derisa

sotto l’orrida verga starà.

Oh giornate del nostro riscatto!

O dolente per sempre colui

che da lunge, dal labbro d’altrui,

come un uomo straniero, le udrà!

Che a’ suoi figli narrandole un giorno,

dovrà dir sospirando: io non c’era;

che la santa vittrice bandiera

salutata quel dì non avrà.

Alessandro Manzoni

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