La
Napoli angioina – 5
La
burocrazia di Carlo II
Morto Carlo I nel 1285, dopo tre anni di
interregno del pontefice Onorio IV fu incoronato sovrano il figlio del primo
Angioino, che assunse il nome di Carlo II. “Savio e colmo di virtù infinite” lo
definisce la “Cronaca di Partenope”, mentre di tutt’altro avviso è Dante, che
con sprezzante ironia lo consegna ai posteri, a causa di una sua menomazione
fisica, come “il ciotto”, ossia lo zoppo, “di Gerusalemme”.
Carlo II seppe rafforzare le sorti del
regno con un’abile politica di matrimoni e di alleanze. La figlia Eleonora andò
infatti in sposa, nel 1303, a Federico di Trinacria; l’anno successivo altri
due figli, Roberto e Maria, sposarono Sancia e Sancio, figli di Giacomo II,
mentre nel 1305 un’altra figlia, Beatrice, si unì in matrimonio al signore di
Ferrara Azzo VIII d’Este.
Per quanto riguarda la politica di
alleanze, invece, Carlo II si accordò con Genova sottomettendo molte città del
Piemonte, incorporate successivamente nella Contea di Provenza, mentre, grazie
all’intervento del pontefice, Bonifacio VIII, portò sul trono ungherese il
nipote Caroberto.
Con la pace di Caltabellotta, conclusa
nel 1302, l’Angioino riuscì inoltre a garantire alle esauste casse dello Stato
un periodo di relativa tranquillità. Continua domani.